La realizzazione di quest’opera è stata resa possibile grazie al sostegno di:

Provincia Autonoma di Bolzano-Alto Adige / Ripartizione Cultura italiana

Frauenmuseum Meran (Museo delle Donne – Merano)

Südtiroler Bäuerinnenorganisation (Associazione sudtirolese delle contadine)

Un caloroso ringraziamento va a Daniela Paganini, la quale aveva già contribuito mettendo a disposizione alcune delle sue ricette e che ha altresì offerto le sue conoscenze in ambito tecnico e linguistico, all’autrice Astrid Schönweger e a Doris Karadar, che si è occupata di rivedere in italiano le ricette da lei proposte nel libro.

Nessuna parte del libro può essere riprodotta in alcun modo (stampa, fotocopia, microfilm o altri processi) senza il consenso scritto dell’editore o essere utilizzata, distribuita e propogata con l’utilizzo di sistemi elettronici.

Nota importante: I consigli e i suggerimenti presenti in questo libro sono stati attentamente inseriti secondo lo stato attuale della conoscenza delle autrici e testati da loro e dall’editore.

Tuttavia, tutte le dichiarazioni risultano essere senza garanzia; l’editore e le autrici non si dichiarano responsabili per eventuali svantaggi e danni risultanti dalle indicazioni contenute nel libro. I suggerimenti non sostituiscono una visita medica o una cura.

2018

Tutti i diritti riservati

© by Athesia Buch Srl, Bolzano

Titolo dell’edizione originale: “Die Kraft der Südtiroler Kräuter nutzen”

Traduzione dal tedesco: Elisabetta Baire

Edizione italiana autorizzata della Casa Editrice Löwenzahn

© 2016 by Löwenzahn presso lo Studienverlag Ges.m.b.H., Erlerstraße 10, A-6020 Innsbruck

Immagini di copertina: Alice Hönigschmid

Illustrazioni nella parte interna: Alice Hönigschmid, ad eccezione di: pag. →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, →, → (a pag. → referenze delle

illustrazioni fotografiche e delle immagini)

Copertina, impaginazione e realizzazione grafica: Alice Hönigschmid

Stampa: Printer Trento

ISBN 978-88-6839-344-1

www.athesia-tappeiner.com

casa.editrice@athesia.it

Stampato su carta eco-sostenibile, prodotta in ambiente neutro senza acidi, ECF (Elemental Chlorine free)

SOMMARIO

GUIDA INTRODUTTIVA DELLE AUTRICI

Dopo due anni di grande impegno nel raccogliere le ricette, sperimentarle e fotografarle finalmente ci siamo: il nostro libro “La forza delle erbe” è qui.

QUATTRO AMBITI DI APPLICAZIONE TI ASPETTANO!

Abbiamo raccolto 350 ricette e consigli utili, dai quali si sono delineati 4 ambiti di applicazione delle erbe: rimedi casalinghi, cura del corpo e bellezza, cucina, casa e orto. In queste ricette vengono utilizzate 221 erbe. Abbiamo descritto dettagliatamente 24 piante, tra le quali alcune molto conosciute e altre meno famose. Le descrizioni non solo offrono tutte le informazioni “tecniche” sulle piante, bensì anche nozioni storiche, conoscenze tramandate oralmente e tutto ciò che di interessante possa riguardare loro.

Grazie alle tante anziane “donne delle erbe” che abbiamo intervistato, il capitolo dedicato ai rimedi casalinghi è diventato particolarmente cospicuo. Ci troverete non solo ricette tradizionali, ma anche rielaborate in senso moderno, come per esempio quelle che riguardano l’aromaterapia o quella su un gemmoderivato. In questo libro, il vecchio e il nuovo si accompagnano, uno a fianco all’altro.

Un piccolo ma prezioso capitolo è dedicato alla bellezza e alla cura del corpo, per il quale abbiamo avuto l’accortezza di proporre le ricette che sono state provate dalle donne delle erbe e dalle quali loro stesse hanno avuto dei buoni risultati.

Sia l’ambito dei rimedi casalinghi che questo capitolo sono stati esaminati con la massima precisione dalla nostra farmacista ed esperta di erbe medicinali Zita Marsoner Staffler la quale, dove è stato necessario, ha lasciato una nota sugli effetti delle piante o su alcune controindicazioni alle quali devono fare attenzione alcune precise categorie di persone. Un colloquio intercorso con lei circa l’uso di queste piante viene preposto a questi ambiti come una sorta di piccola introduzione.

Vorremmo in questa sede esprimerle i nostri infiniti ringraziamenti per il profondo impegno col quale ha incrementato la qualità di questo libro! Un voluminoso capitolo è dedicato alla cucina, dove non solo abbiamo proposto piatti che possono essere consumati subito ma anche raggruppato per voi alcune ricette per la dispensa. Quest’ambito vi mostrerà quanto è variegato l’uso delle erbe in cucina.

Nell’ultimo capitolo abbiamo descritto le possibilità d’utilizzo delle erbe in casa e nell’orto. Anche qui troverete una variopinta miscela di antiche ricette tradizionali e di ricette attuali!

Come nei capitoli “rimedi casalinghi/cura e bellezza del corpo”, anche in quello dedicato alla cucina e all’orto troverete un interessante introduzione dove l’esperto risponde: anche alla Dott. ssa Gudrun Ladurner, direttrice della scuola di economia domestica e alimentazione di Aslago (Bolzano) ed Egna in Sudtirolo, un grazie di cuore per le sue delucidazioni!

DA DOVE ARRIVANO LE RICETTE?

Per il libro “Südtiroler Kräuterfrauen. Ihr Leben, ihr Heilwissen, ihre Rezepte” (“Le donne delle erbe sudtirolesi. La loro vita, i loro saperi terapeutici, le loro ricette”), noi autrici avevamo cercato in tutta la provincia 21 donne, tra le quali 3 madri con le figlie. Con loro ci eravamo confrontate per almeno una mezza giornata. Dovevano scegliere una pianta o una ricetta, cosa che risultò loro alquanto difficile.

Erano un’inestimabile fonte di ricette e avevamo l’imbarazzo della scelta sulle quali selezionare per il libro di allora. Fu così che ci venne in mente di ricontattare tutte queste donne e di scrivere un libro di ricette a base di erbe officinali.

Tra di loro alcune si autopubblicano altre tengono conferenze o scrivono sulle erbe nei loro blogs. Tutte quante sono molto impegnate ma nonostante ciò si sono mostrate felici di dare nuovamente il loro contributo con questo libro.

A queste 21 “donne delle erbe” pronte a metterci a disposizione le loro ricette, se ne sono aggiunte poi più del doppio, fra le quali anche 2 coppie. Alla fine del nostro primo libro avevamo trovato più donne delle erbe di quante potevamo accogliere.

Mentre in quel caso avevamo dovuto fare una scelta, questa volta abbiamo potuto coinvolgere tutte e quante le 51 donne più i 2 mariti. Sono tutte elencate, coppie comprese a partire da pag. 414 con una piccola scheda descrittiva, a eccezione di 5 donne che hanno voluto mantenere l’anonimato. Anche a tutte loro va un nostro caloroso ringraziamento per averci fornito le loro ricette!

Siccome ci teniamo a non attribuirci meriti non nostri, in ogni ricetta troverete il nome della donna che ce l’ha proposta e non solo, saprete anche da chi l’ha avuta! Molte ricette sono state elaborate personalmente dalle donne, altre sono state tramandate; alcune sono state prese da diverse fonti come libri e corsi, o colte per caso, e poi rielaborate. Da ciò ne deriva che alcune ricette non hanno origini sudtirolesi seppure sicuramente una determinata erba venga preparata e utilizzata in modo simile in Sudtirolo. L’ispirazione per alcune ricette deriva da fonti tedesche o austriache. Ed è meglio così, perché in fondo molte erbe citate in questo libro non crescono solo nella catena alpina ma anche in altri contesti naturali. Ci sono inoltre molte ricette a base di erbe che possono essere piantate nel proprio giardino o nel proprio balcone. Ne deriva che questo libro è interessante per tutti gli amanti delle erbe.

Di ricettari sulle erbe ce ne sono tanti, ma questo non viene mai indicato: l’origine delle ricette. Attraverso questa piccola informazione all’inizio di ogni ricetta e le schede descrittive delle donne alla fine del libro, si viene a conoscenza del contesto al quale appartiene ogni ricetta. Si tratta di una conoscenza legata alla medicina popolare o è stata testata scientificamente? È un sapere contadino o si è sviluppato in seguito ad altri tipi di formazione? Anche questo può essere significativo per decidere quale ricetta scegliere.

Lo scoprirete da soli: le nostre donne ci hanno in parte svelato alcune ricette che non sono facili da trovare in altri libri sulle erbe. In più, spesso ci hanno lasciato consigli, variazioni sulle modalità d’utilizzo e dei suggerimenti che vengono indicati tra virgolette in ogni corrispettiva ricetta.

Attraverso questi numerosi contributi, la gamma delle ricette si è resa, conseguentemente, ampia. Fra queste se ne trovano alcune che ci sono state svelate per la prima volta, come per esempio quella sul “Tè alle 18 erbe alla Thres” di Thres Werth. Grazie mille per questo onore!

Sono inoltre presenti alcune donne che volentieri ci hanno svelato tutte le ricette che desideravamo avere, ma che allo stesso tempo non erano pronte a rendere noto il proprio nome e tantomeno a posare per una foto. Tra queste si trovano soprattutto donne anziane, con le quali ci siamo rese conto che si sarebbero portate via con sé il proprio sapere se non le avessimo intervistate per trascrivere le loro esperienze e le loro ricette sulle erbe. Queste cinque donne appaiono nel libro come “anonime”.

ORGANIZZAZIONE INTERNA DEL LIBRO

In questa sede vorremmo chiarire come abbiamo utilizzato in maniera flessibile la parola “erbe”. Fondamentalmente per noi sono tutte quelle piante medicinali che possono essere impiegate per scopi terapeutici.

Abbiamo riflettuto molto su come organizzare il libro.

I 4 capitoli che abbiamo già citato sono stati ripartiti secondo i diversi metodi di preparazione delle erbe. In molte di queste ripartizioni abbiamo dato all’inizio una spiegazione di base, che comprende informazioni generali e la funzione della pianta in quell’ambito. Qui sono citati anche i metodi di preparazione che valgono per ricette diverse: questo vale per quelle ripartizioni nelle quali sono sempre usati la stessa ricetta di base oppure gli stessi ingredienti di base, soprattutto all’interno dei rimedi casalinghi ma anche nella cura e bellezza del corpo. Qualora non indicato in questa ripartizione nella singola ricetta, qui troverete anche le indicazioni sui tempi di conservazione e sulle quantità ottenute. Nei rimedi casalinghi all’inizio troviamo i tè e le altre possibilità di lavorare le erbe cosìcché si possa assumerle bevendo; poi vengono presentati i mieli, le caramelle, le tinture, gli oli, gli unguenti, le creme, i balsami, gli idrolati e gli oli essenziali, così come una piccola raccolta di altri tipi di cure.

Nelle più svariate ricette del capitolo sulla “cura e bellezza del corpo” si parla in primo luogo della cura della pelle, successivamente di coadiuvanti per il bagno, di deodoranti e della cura dei capelli e dei denti.

Anche la gamma in cucina è molto ampia: dalle bevande dissetanti a quelle di altri tipi, dal pane alle creme spalmabili e ai pesti, dalle zuppe e insalate fino ai piatti a base di pesce. Non a caso abbiamo raccolto le ricette in un territorio di confine: così noterete come quelle tipiche tirolesi da una parte e quelle italiane dall’altra ricevano un tocco particolare grazie alle erbe.

Una perla di questo capitolo è indubbiamente rappresentato dai 4 menù che sono stati elaborati extra per questo libro da un paio delle nostre donne delle erbe.

Non potevano ovviamente mancare il dolce, il piccante, il salato e le conserve!

Nel capitolo “casa e orto” ci si occupa invece della lotta ai parassiti, della fumigazione con le erbe e della decorazione della casa.

In tutte queste suddivisioni le ricette sono state proposte secondo un ordine stagionale: prima le ricette con le erbe, o parti di esse, che vengono raccolte in primavera, poi quelle estive etc. Un’informazione aggiuntiva in ogni suddivisione viene offerta dai riquadri informativi, che danno informazioni fondamentali su come p. es. raccogliere le erbe, sulla loro conservazione e lavorazione oppure sugli ingredienti utilizzati nelle ricette.

Se non siete sicuri di un titolo o di un nome di un’erba, potete consultare il glossario e l’indice delle erbe inseriti alla fine del libro. Nell’indice le erbe sono inserite in ordine alfabetico secondo il nome botanico (latino), è viene anche riportato il nome comune.

Grazie all’indicazione delle pagine di riferimento elencate nell’indice delle erbe, troverete velocemente ogni ricetta nella quale viene utilizzata una specifica erba. L’indice per argomento vi condurrà al beneficio dato da ogni singola ricetta. Quando cercate un rimedio contro un determinato disturbo o quando volete semplicemente preparare qualcosa di buono, cercando la voce interessata, troverete le singole ricette che potrebbero esservi utili nei diversi ambiti “rimedi casalinghi”, “cura del corpo e bellezza” e in quello “casa e orto”.

COS’ALTRO DOVRESTE SAPERE

Ogni ricetta di questo libro è stata testata personalmente da noi. In alcune abbiamo anche aggiunto un nostro commento. Quando parliamo di “noi” ci riferiamo essenzialmente a Irene Hager. È lei che ha provato le ricette, che ha contattato le donne delle erbe, che ha unificato le unità di misura ecc.

Al suo fianco c’è sempre stata Alice Hönigschmid, la quale ha documentato ogni passo con la macchina fotografica e che alla fine si è poi occupata della creazione del layout.

Astrid Schönweger si è occupata dell’intera strutturazione del libro e dell’impostazione standard delle ricette.

Le prove culinarie e le fotografie sono state effettuate per lo più a casa di Irene Hager a Laudes in Val Venosta, poi a Borgo Valsugana o a Ora, a casa di sua madre e di sua nonna. Un paio di piatti sono stati preparati anche da Magdalena Pobitzer di Malles insieme a noi, la quale ha gentilmente messo a disposizione la sua cucina.

Alcune foto del libro sono nate durante uno “shooting delle donne” che abbiamo organizzato presso il “Pflegerhof” a San Osvaldo di Castelrotto. Si è trattato di un incontro di rete, durante il quale ci siamo conosciute e confrontate.

Altre illustrazioni relative alle erbe derivano invece da alcuni vecchi libri di erbe che abbiamo riesumato e che custodiamo come dei tesori.

Con questo abbiamo detto tutto ciò che potevamo dirvi, ora lasciamo spazio alle ricette! Vi auguriamo un buon divertimento, di godervene la scoperta e che questo libro vi sia utile per ampliare il vostro repertorio!

Con affetto,

Irene Hager, Alice Hönigschmid, Astrid Schönweger

RIMEDI CASALINGHI CURA DEL CORPO E BELLEZZA

“CHI GUARISCE HA RAGIONE”

Un incontro con la farmacista ed esperta di erbe Zita Marsoner Staffler

Nel mondo esistono 500.000 tipi di piante. Fra queste solo 70.000 sono state utilizzatenell’ambito della medicina popolare o di quella tradizionale, come spezie o altro. Alcune non sono commestibili, altre addirittura tossiche. Ma diamo un’occhiata ai numeri.

Al momento ne viene utilizzato solo un settimo e una percentuale ancora inferiore viene studiata farmaceuticamente. Prendiamo come esempio l’Austria: di 70.000 piante conosciute in tutto il mondo per i loro effetti terapeutici, ne utilizza solo 400, cioè un millesimo! E fino ad ora solo 200 di queste 400 vengono studiate scientificamente. Tuttavia, l’80 % della popolazione mondiale è entrato in contatto almeno una volta nella vita col mondo della fitoterapia, della medicina erboristica. È con questi importanti numeri che ci aspetta la nostra esperta di erbe Zita Marsoner Staffler per un confronto. Capita anche a voi di dire: “Wow, questo non lo sapevo?”

Fino al XX sec. le farmacie, quantomeno in Sudtirolo, si trovavano solo nelle città e nei grandi paesi. La popolazione rurale era abituata a chiamare o ad andare dal medico solo in casi estremi di assoluta necessità in quanto fino all’introduzione della cassa mutua risultava costoso, così come i farmaci che prescriveva.

Chi si preoccupava dell’assistenza e della salute della famiglia, nella maggior parte dei casi le donne di casa, aveva nozioni di medicina popolare. Spesso poi nel paese c’era un guaritore che curava con le erbe e che si recava a casa delle persone che avevano bisogno.

Come racconta la nostra anziana donna delle erbe Seffa di Laudes, era normale che le persone dell’intero paese andassero da lei per prendere una grappa o un tè per alleviare i propri dolori e in cambio non c’era niente da pagare. Anche Martina di Tarres negli anni ’60 assisteva gli abitanti del paese con le sue conoscenze erboristiche. Thres, una delle donne delle erbe di Anterivo, racconta che nella sua famiglia c’era un veterinario che veniva interpellato anche per le persone.

Nel 1805 fu ricavato il primo estratto puro da una pianta: la morfina, il principio attivo del papavero. A questo ne susseguirono altri, come per esempio la cocaina nel 1860. Rappresentarono un grande passo in avanti per la scienza e per la medicina.

Ma la scoperta dei principi attivi non è ancora finita, come segnala la nostra esperta di erbe: nonostante le proprietà citostatiche dell’estratto del tasso siano state scoperte più di 40 anni fa, fino al 1993 era il taxol a essere preparato semisinteticamente come precursore del farmaco naturale. Da allora è disponibile per la terapia del cancro, soprattutto a livello femminile.

Ci ha anche detto che lo studio delle piante viene portato avanti con una forte pressione e che soprattutto nei paesi di lingua tedesca viene fatto molto in merito. La ricerca scientifica risulta molto costosa anche perché una pianta contiene svariati principi attivi e non sempre si sa su dove bisognerebbe concentrarsi, ecc. Sa che a livello mondiale la ricerca sulle proprietà curative delle piante ha una valenza importante.

Quando negli anni ’30 e ’40 apparsero il cortisone e gli antibiotici, la fitoterapia venne un po’ messa da parte. Da allora, per alcuni decenni i rimedi fitoterapici caddero quasi in oblio e il peggio fu che iniziarono a non essere più così ben visti. Tutti pensavano che i preparati curativi sintetici avessero un’azione migliore, afferma la Dott. ssa Marsoner rammaricandosene.

Subentrò inoltre la diffusione delle farmacie e, naturalmente è più facile e comodo acquistare una pastiglia piuttosto che raccogliere le erbe per preparare un rimedio casalingo, come raccontano le donne delle erbe che vissero in quei tempi. In più, apparse chiaro alla gente come gli effetti delle medicine si manifestassero di gran lunga più velocemente e la fiducia verso i farmaci crebbe notevolmente.

Ci furono alcuni momenti dove prevalse la convinzione che la medicina popolare fosse qualcosa di antiquato, di cui si necessitava solo in passato prima che i “rimedi miracolosi” della medicina ufficiale venissero scoperti.

Il resto lo fece l’istituzione della “cassa mutua”, con la quale la visita del medico non era più così costosa e le medicine sintetiche prescritte venivano distribuite con prezzi più economici.

Questa situazione mutò lentamente negli anni ’60 con l’avvento dello scandalo “Contergan”, come ci racconta la nostra esperta di erbe. All’epoca questo farmaco veniva prescritto dai medici anche in caso di gravidanza, e le donne, a eccezione di qualche raro caso, davano alla luce bambini con malformazioni. Questo scandalo fu uno dei motivi per cui a partire dagli anni ’60 ci si riavvicinò alla fitoterapia.

Da allora la dott. ssa Marsoner incoraggia questa tendenza. Nella sua farmacia ha constatato che negli ultimi 20 anni i rimedi alternativi vengono sempre più richiesti, soprattutto per i bambini e per malati cronici. È eclatante come i rimedi fitoterapici vengano utilizzati a scopo preventivo e per mantenersi in salute. Questo significa che la mentalità sta cambiando: le persone iniziano a porsi domande su cosa possano fare per la propria salute ancora prima che si ammalino.

Anche la cosmetica naturale senza additivi chimici è sempre più in uso. Cresce il numero di chi si occupa di piante, del loro utilizzo e dei loro effetti. È per questa ragione che non si stupisce del successo del libro “Südtiroler Kräuterfrauen”. Non si parla più solo della classica “donna delle erbe” ma bensì anche di una serie di persone preparate che offre corsi di specializzazione, visite guidate, escursioni e seminari su questo argomento.

Ai suoi occhi da farmacista questo sviluppo appare estremamente positivo perché considera la sua professione un collegamento tra la medicina tradizionale e quella scientifica. Mentre fino a qualche anno era l’unica ad avere questo punto di vista, ora ci sono sempre più colleghi aperti a questa concezione. Dice che nel processo formativo in farmacia, quantomeno in Austria, la fitoterapia rappresenta una parte significativa del corso di studi e che in caso di domande su questo argomento ci si può rivolgere a loro con fiducia.

Prosegue affermando che ovviamente esiste una distinzione tra la scienza e la medicina popolare. La fitoterapia segue chiaramente delle regole scientifiche, le quali studiano i componenti delle piante i cui effetti devono essere saputi spiegare scientificamente. Il lato positivo è che la ricerca empirica conferma quello che le conoscenze popolari hanno trasmesso a lungo oralmente.

Il grosso svantaggio di questa intera faccenda, dice la Dott. ssa Marsoner, sarebbe che nelle farmacie sudtirolesi non può essere venduto nessun tipo di erba autoctona, in quanto chi coltiva le erbe in Sudtirolo non riesce ad adempiere ai requisiti che le farmacie stesse richiedono, ovvero di eseguire dei controlli di qualità severi e soprattutto costosi. La stessa Dr. Marsoner sarebbe favorevole a cambiare a livello provinciale questa situazione e che si intervenga in merito.

La farmacista dichiara di essere una sostenitrice della medicina popolare. Avverte solo di fare attenzione ad alcuni effetti collaterali in quanto alcune erbe sono particolarmente efficaci e non sono indicate per alcuni target di persone. A questo proposito prende come esempio gli effetti tossici sul fegato della Celidonia, le interazioni tra i componenti farmaceutici e l’iperico, le reazioni allergiche causate dalle piante della famiglia delle Asteracee e le reazioni tossiche che potrebbero verificarsi a causa di sovradosaggio di oli essenziali, come per esempio di quello di assenzio. In più, ci sono alcune erbe che si somigliano parecchio, dove una è curativa e commestibile e l’altra molto velenosa, come per esempio l’aglio orsino e il mughetto. Sottolinea come per poterle raccogliere sia necessario o essere molto preparati, oppure farle controllare da gente esperta o approvvigionarsi direttamente da quest’ultima.

Assolutamente convinta, condivide dunque l’antico detto “Chi guarisce ha ragione”.

Zita Marsoner Staffler, la proprietaria della farmacia “Maria delle Grazie” di Lana, è stata una delle 21 donne che abbiamo intervistato nel nostro “Südtiroler Kräuterfrauen”. È farmacista ma allo stesso tempo si intende di erbe e si pone come intermediario tra la scienza e la medicina popolare. In questo libro ha verificato tutti i possibili effetti collaterali delle ricette degli ambiti dei rimedi casalinghi e della cura del corpo e bellezza in alcuni target di persone. I suoi interventi sono indicati in questo modo: “Parere della farmacista ed esperta di erbe“.

RIMEDI CASALINGHI

TÈ ALLE ERBE

Il modo più diffuso per assumere le erbe, è il tè.
Viene per lo più preparato fresco ogni giorno e sorseggiato caldo.

Sul fatto che debba essere gustato dolcificato o meno ci sono pareri discordanti. Senza ombra di dubbio lo si può dolcificare con il miele, il quale vanta un’azione curativa supplementare soprattutto in caso di tosse.

Ricetta di base: In una teiera versare circa 1 CT colmo di erbe

Relativamente ad alcune erbe si consiglia di farne un decotto, dove l’erba viene fatta bollire con l’acqua; per altre si consiglia invece di farne un macerato ovvero di ottenerne i principi attivi lasciando l’erba tutta la notte in acqua fredda.

I tè curativi hanno un’azione terapeutica sul nostro corpo e di norma non dovrebbero essere assunti per più di 4 settimane di fila. Dopo una pausa di 1-2 settimane il trattamento può essere ripreso per altre 4 settimane.

Le erbe devono essere consumate entro un anno in quanto col tempo perdono importanti componenti e il gusto.

Le erbe avanzate dall’anno precedente possono essere utilizzate per un bagno alle erbe curative: riempire una calza con un pugno di erbe, chiuderla e portarla con sé per un bagno caldo!

Dalle ricette qui proposte si ottiene in media una quantità di 90-150 g di miscela essiccata di tè.

ERBE FRESCHE O ESSICCATE?

L’aroma delle erbe fresche è imparagonabile. Sono complete dal punto di vista dei loro componenti, ovvero i sali minerali e le vitamine. Le ricette proposte qui di seguito prevedono per lo più l’utilizzo di erbe essiccate, le quali possono essere facilmente comprate direttamente da una coltivatrice ed essere consumate come tè durante tutto l’anno.

Se tuttavia si dovesse disporre di erbe fresche è preferibile utilizzarle al loro posto, impiegandone il doppio della quantità per tazza indicata nelle ricette.

L’ESSICCAZIONE E LA CONSERVAZIONE DELLE ERBE

Per quanto riguarda le erbe raccolte di persona, sarebbe meglio metterle ad asciugare per un paio di giorni, a seconda dal tempo, in un setaccio o in alcuni fogli di giornale, in un posto ombreggiato e ventilato. Si possono tuttavia anche mettere nell’essiccatore a livello 1. In questo caso è sufficiente una sola notte.

Sono pronte quando al tocco “scrocchiano”. Per essere sicuri che le erbe essiccate non contengano insetti, potete chiuderle ermeticamente e metterle nel congelatore per 24 ore.

Le erbe essiccate sono da conservarsi preferibilmente in una busta di carta, in un recipiente di vetro scuro o in un contenitore da tè.

ERBE SINGOLE O MISCELE DI TÈ?

Molti preferiscono il tè curativo fatto da una sola erba per assaporarne al meglio il particolare aroma e goderne l’effetto desiderato.

La maggior parte delle erbe curative può essere tuttavia assunta come parte costitutiva di una miscela di tè. In questo caso per una miscela di tè curativo, vengono utilizzate normalmente 4-6 tipi di erbe diverse. Al giorno d’oggi si parte dal presupposto che non debbano essere utilizzate più di 7 erbe se no il tè non sviluppa la piena efficacia di ogni singola erba. In altri molti casi si cerca di combinare le erbe in maniera tale che gli effetti si completino, così che la miscela di tè risulti più efficace di ogni singola erba utilizzata. I tè possono essere inoltre abbelliti esteticamente e arricchiti a livello di gusto.

È dal Medioevo che si conoscono miscele di tè che come rimedi curativi universali contengono tutte le erbe importanti e che possono essere utilizzati per ogni tipo di disturbo. Anche nella medicina popolare l’utilizzo delle miscele di tè contenenti erbe diverse è molto comune.

Per la preparazione di una miscela di tè si necessita di:

Erbe principali:

Sono le erbe più importanti della miscela di tè e devono caratterizzarne l’effetto. Ogni miscela di tè deve contenere da 1 a 3 erbe principali.

Erbe per conferire gusto:

Ci sono delle erbe che nel tè non hanno un gusto così buono. A questo si può ovviare aggiungendo delle erbe più saporite, in maniera tale che nel suo complesso la miscela di tè risulti più gustosa e che venga bevuta più volentieri. Alcune delle erbe più gustose vantano degli ottimi effetti terapeutici per cui risulta geniale utilizzare delle erbe per migliorare il gusto e che allo stesso tempo integrino l’azione delle erbe principali.

Erbe decorative:

Anche per le miscele di tè l’occhio vuole la sua parte. Piccoli bastoncini colorati di fiori variopinti come quelli della calendula, del fiordaliso o della rosa stimolano l’effetto del tè nell’anima. Non ce ne vogliono tanti.

Erbe stabilizzanti:

Alcune miscele di tè contengono delle erbe che impediscono ad alcune parti pesanti e particolarmente piccole delle piante di depositarsi sul fondo della miscela. È allora indicato utilizzare alcune parti soffici di erbe un po’ lanose, come per esempio le foglie di lampone o dell’ortica.

COME RACCOGLIERE LE ERBE

Raccogliere le erbe è, senza ombra di dubbio, una cosa straordinaria. Alcune donne delle erbe sono convinte che porti alla miglior predisposizione d’animo affinchè gli effetti delle erbe agiscano anche sul corpo. Alcune raccolgono le erbe in mezzo alla natura, altre hanno il loro orto, dove le piante crescono spontanee o coltivate.

È importante sapere quando devono essere raccolte:

Le erbe dovrebbero essere sempre raccolte quando il tempo è secco, meglio ancora se precedentemente non è piovuto. Fiori e foglie vanno raccolte in tarda mattinata, quando la rugiada si è asciugata e sono stati raggiunti dai primi raggi di sole.

Attenzione: raccogliete solo quello che conoscete! Ci sono alcune piante molto velenose nella nostra latitudine. I principianti devono assolutamente avvalersi del consiglio di un’esperta. Le descrizioni e le immagini trovate in un libro o in internet non bastano per poter dire di conoscere sufficientemente una pianta. Chi non si sente sicuro dovrebbe rifornirsi dai coltivatori di erbe, in farmacia o nei negozi biologici.

Il motto è: raccogliere tanto quanto si necessita all’anno, che poi, alla fine, non è così tanto.

TÈ DI PRIMAVERA

di Martina Kofler

di suo padre

Erbe fresche; in uguali quantità:

ortica

fiori di prugnolo selvatico

foglie di betulla

viola mammola

primula odorosa

farfara

germogli di bacca di sambuco

Dosi di assunzione:

2 tazze al giorno per

4 settimane

Tempi di conservazione:

Da consumarsi sempre fresco!

“La raccolta di quest’erba mi

rende felice. Mi regala il

beneficio di una duplice azione:

sul corpo e sull’anima!”

Conoscenze empiriche:

Queste erbe hanno un forte effetto depurativo e allo stesso tempo hanno in sè tutta la forza della primavera.

Parere della farmacista ed esperta di erbe:

La farfara contiene piccole quantità di alcaloidi pirrodizilinici, che possono avere effetti collaterali per il fegato. È dunque consigliabile assumerlo per brevi periodi. Non indicato in gravidanza, durante l’allattamento e per i bambini.

TÈ QUOTIDIANO PER IL RAFFREDDORE

di Helga Seeber Haller

versione leggermente modificata della ricetta del farmacista Mannfried Pahlow (nato nel 1926 in Pomerania, ha lavorato fino al 1991 in Germania come farmacista del paese e in città. Autore di numerosi libri in materia di fitoterapia).

20 g di equiseto essiccato

20 g di fiori di sambuco essiccati e/o fiori di tiglio essiccati

20 g di piantaggine essiccata

10 g di timo essiccato

20 g di malva essiccata

10 g di menta essiccata

10 g di melissa essiccata

event. miele

“Io lo bevo ogni giorno, per tenermi in forma anche d’inverno.”

Dosaggio:

23 tazze al giorno

Conoscenze empiriche:

I fiori di sambuco e di tiglio sono noti per i loro effetti stimolanti per il metabolismo e per la circolazione. La piantaggine e la malva hanno un effetto espettorante e il timo è utilizzato da sempre per la sua azione antivirale.

Parere della farmacista ed esperta di erbe:

Questo tè può essere senza dubbio bevuto a lungo durante l’inverno. Grazie all’equiseto, al sambuco e al tiglio vanta un forte effetto diaforetico e drenante. Per questa ragione la sua assunzione a lungo termine non è consigliabile per i bambini.

TÈ DIAFORETICO

di Hildegard Kreiter

è una sua ricetta

50 g di fiori di sambuco

50 g di fiori di tiglio

1 fetta di zenzero per tazza, spessa 2 cm

event. miele

Dosaggio:

Berne 3-4 tazze al giorno, il più caldo possibile.

“Questo tè è una delle mie bevande calde in inverno, quando con l’arrivo del freddo compaiono i consueti disturbi di salute.”

Conoscenze empiriche:

Siccome lo zenzero, i fiori di sambuco e di tiglio sono delle piante diaforetiche per il corpo, questa miscela di tè può essere utilizzata per sudare profondamente quando si ha l’influenza o per prevenirla.

Parere della farmacista ed esperta di erbe:

I tè diaforetici non devono essere assunti a lungo termine dai bambini (massimo 14 giorni).

TÈ PER IL RAFFREDDORE

di Hildegard Kreiter

è una sua ricetta

37 g di fiori di sambuco essiccati

25 g di fiori di camomilla essiccati

25 g di timo essiccato

25 g di verbasco essiccato

25 g di semi di finocchio essiccati

Dosaggio:

Sorseggiarne 3-4 tazze al giorno, il più caldo possibile.

Conoscenze empiriche:

Hildegard Kreiter preparava questa miscela di tè quando qualcuno in casa aveva catarro ed iniziava a tossire. Il sambuco è considerato riscaldante, il timo antivirale, il verbasco ha un’azione mucolitica, la camomilla e i semi di finocchio sono calmanti. È dunque una miscela indicatissima per questo scopo.

TÈ QUOTIDIANO
CONTRO IL RAFFREDDORE

di Rita Frener

è una sua ricetta

30 g di fiori di sambuco essiccati

30 g di fiori di tiglio essiccati

10 g di timo essiccato

20 g di fiori e foglie di altea essiccati

10 g di verbasco densifloro essiccati

Dosaggio:

2-3 tazze al giorno

Conoscenze empiriche:

Rita Frener beve volentieri questo tè in inverno per prevenire il raffreddore. Può essere tuttavia assunto per un lasso di tempo maggiore.

TÈ ALL’ASSENZIO CONTRO IL MAL DI STOMACO

di Emma Golser

da sempre utilizzata in casa sua

1 CT di foglie di assenzio essiccate

Dosaggio:

Bere una tazza a stomaco vuoto ogni mattina, dopo di chè restare fermi prima proni, poi supini poi sul fianco sinistro e infine su quello destro mantenendo la posizione per 5 minuti. Lo si può fare a letto o sul pavimento, in modo tale che il tè raggiunga tutte le pareti dello stomaco. Bere una volta al giorno fintantoché si ha mal di stomaco, ma fino al massimo per quattro settimane!

L’assenzio ✼ dovrebbe essere raccolto in primavera, perché durante il resto dell’anno contiene troppo tuione.

Conoscenze empiriche:

Emma Golser la conosce come cura per i problemi di stomaco. Da noi l’assenzio è considerato un “pulitore dello stomaco”.

Parere della farmacista ed esperta di erbe

Questo trattamento può essere effettuato anche con altri tipi di tè, come p. es. con quello alla camomilla. Le preparazioni acquose all’assenzio, quindi anche il tè, sono innocue (preferibilmente non più di 3 tazze al giorno), mentre per le preparazioni alcoliche come le gocce si raccomanda di non assumerne più di 50 gocce al giorno. Attenzione: l’olio puro essenziale di assenzio non può essere utilizzato in quanto contiene fino al 40% di tuione, una neurotossina che può causare mal di testa, vertigini, crampi e crisi epilettiche.

TÈ ALLE 18 ERBE ALLA THRES

di Theresia “Thres“ Werth

è una sua ricetta

5 g di achillea essiccata

5 g di camomilla essiccata

5 g di fiori di sambuco essiccati

5 g di fiori di biancospino essiccati

5 g di fiori di tiglio essiccati

5 g di primula odorosa essiccata

5 g di alchemilla essiccata

5 g di piantaggine essiccata

5 g di verbena essiccata (verbena odorosa)

5 g di timo essiccato

5 g di erba gatta essiccata

5 g di melissa essiccata

5 g di caglio zolfino essiccato

5 g di malva essiccata

5 g di calendula essiccata

5 g di verga d’oro essiccata

5 g di fiori di tarassaco essiccato

5 g di diversi tipi di menta essiccata (menta acquatica, menta piperita, menta suaveolens o profumata)

Thres Werth fino a ora non aveva mai svelato il segreto del suo tè ed è un onore che ci abbia dato la sua ricetta.

Dosaggio:

Berne 1-2 l al giorno nell’arco della giornata, sempre leggermente caldi.

Conoscenze empiriche: